Ministero Per I Beni culturali e Ambientali
Soprintendenza Archelogica Per Il Veneto
Nucleo di Arch. Subacquea - Centro Tecnico Archeologia Lagunare
Comune di Caorle - Assessorato alla Cultura
In collaborazione con il S.T.A.S. e il Centro Progettazione Museale - Roma
I paesaggio di Caorle costituisce un unicum nel suo genere essendo un territorio caratterizzato da una bassa pianura, che si estende dolcemente verso il mare, intervallata da specchi lagunari. A monte delle lagune, fiumi, canali e rogge con moto lento solcano le terre di bonifica, vaste aree un tempo paludose, rese salubri dall'intervento del genio idraulico romano. II paesaggio della bonifica ha assunto l'aspetto attuale nel secolo scorso, favorendo l'affermazione di un'agricoltura estensiva perfettamente integrata in un ambiente pieno di fascino. Testimonianze del suo passato romano e medievale, ma anche preistorico, vengono restituite piano piano ai nostri giorni dall'entroterra e dal mare. In località S.Gaetano, in un'area perilagunare Ibonificata, scavi archeologici hanno portato alla luce oggetti in corno (fra cui un pettine di pregevole fattura), un'ascia di bronzo e soprattutto vasellame frammentario (tazze, olle, dolii), tutto materiale che, in base alla tipologia, è stato suddiviso in due gruppi, uno databile all'età del bronzo medio-recente e recente evoluto (XV- XII sec. a.C.), I'altro alla prima età del ferro (IX-VIII sec. a.C.), oltre a questo insediamento di notevole importanza risalente all'epoca protostorica, abitati romani (ville rustiche) sono stati individuati - specialmente lungo i corsi d'acqua o nelle immediate vicinanze - grazie al rinvenimento di manufatti fittili, laterizi bollati, frammenti architettonici e lacerti musivi, e talvolta di resti edilizi in situ, risalenti per lo piu al I sec. d.C., quando ormai, con la fondazione di Iulia Concordia, il territorio a Sud della colonia si stava popolando; ne è la riprova la scoperta di necropoli a inumazione e di are funerarie isolate.
L'abitato antico della stessa Caorle nasconde nel sottosuolo le tracce delle mura di cinta a tratti fortificate da torrioni, di epoca medievale, come si è potuto appurare da uno scavo condotto in via Roma, che nell'occasione ha restituito anche parecchie ceramiche del XVI secolo; ma ceramiche medievali, crogioli e frammenti di ceramiche rinascimentali sono stati ritrovati fortuitamente anche in altri luoghi dell'entroterra. Le testimonianze di una frequentazione pre-romana, romana e medievale dei lidi di Caorle vengono pure e soprattutto dal mare. Con la diffusione dell'immersione sportiva, il Mediterraneo è diventato il mare antico per eccellenza e il Mare Adriatico non è sfuggito a questa esaltante realtà. Nel 1992, quattro subacquei di Pordenone, Sandro Crovato, Mauro Moret, Alessio Roman e Silvio Saccon, segnalano alla Soprintendenza la scoperta di un relitto romano al largo di Caorle: è il relitto denominato Caorle I, databile al II sec. a.C. Del suo carico sono state recuperate per il momento alcune anfore vinarie del tipo Lamboglia 2. Sono state finora organizzate tre campagne subacquee (1992-93, 1994 e 1995-96): finalizzate a documentare il relitto e a proteggerlo, in attesa dello scavo e del recupero.
Tuttavia, numerosi contenitori da trasporto, frutto di isolati recuperi, presentano caratteristiche tipologiche molto diverse a coprire cronologicamente un lungo periodo che va dal IIIsec. a.C. al VI sec. d.C. Altri reperti interessanti recuperati dai fondali del mare in tempi diversi sono due macine, di cui si è conservata di entrambe la parte superiore (catillus), vasellame vario da mensa facente parte probabilmente di un corredo da cucina di una nave Iolle, brocche e coppette), ceppi d'ancora in piombo di epoca romana; dei piccoli cannoni nonché frammenti di ceramiche medievali e anche, nel giugno 1998, un frammento architettonico rinascimentale rinvenuto da Angelo e Sergio Gallo. La raccolta consistente di attrezzi e oggetti attinenti la vita marinara di varie epoche fa ritenere che il mare di Caorle custodisca numerosi relitti di imbarcazioni grandi e piccole, romane e post-classiche, e che future ricerche e scoperte potranno chiarire il ruolo di questi tidi nella storia delle rotte adriatiche.
Nel novembre 1995, Vanni Vidotto e Roberto Bortoluz scoprono e segnalano alla Soprintendenza un nuovo relitto: Caorle 2. Si tratta di un'imbarcazione militare di epoca storica (XIX sec.), lunga 40 m. e larga 10 m., probabilmente affondata durante un conflitto. L'architettura navale del tempo è esaltata dallo scafo ricoperto in rame e dall'ottimo stato di conservazione del fasciame. Una prima campagna archeologica è stata effettuata nella tarda primavera del 1996. Sono state recuperate alcune palle di cannone in ferro. La ricchezza archeologica del territorio di Caorle e, soprattutto, le prospettive di ricerca nel tratto di mare compreso tra la foce del Piave e la foce del Tagliamento, hanno convinto la Soprintendenza Archeologica per il Veneto e il Comune di Caorle ad avviare congiuntamente il progetto di un nuovo museo da destinare all'archeologia subacauea del Veneto Orientale. Il Museo Nazionale di Archeologia Subacquea di Caorle troverà verosimilmente sede nell'Azienda AgricolaChiggiato, esempio significativo di architettura rurale d'inizio secolo. II Centro Progettazione Museale di Roma del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali ne ha predisposto l'organizzazione museografica di massima, in attesa di portare a termine il progetto definitivo. Qui avranno sede dal prossimo anno i gruppi di ricerca che afferiscono ai progetti ASVO (Archeologia Subacquea del Veneto Orientale) e DAFNE (di Archeologia Fluviale del Nord Est), già operanti presso la Biblioteca Civica di Caorle.
Laura Francescato - Luigi Fozzati
La mostra mareantico ha carattere permenente in attesa dell' apertura del Museo Nazionale di Archeologia Subacquea; verranno periodicamente esposti i complessi di reperti provenienti dal territorio di Caorle e dal Mare Adriatico tra il Piave e il Tagliamento. La mostra e' stata allestita dalla ditta Tratto di Marghera (VE) Coordinamento: Laura Francescato. Hanno collaborato: PORTUS REATINUM (Gruppo Archeologico del Veneto Orientale), gruppo sommozzatori di Caorle, Ass. Laguna Nostra, Amici di Caorle e la Biblioteca Civica di Caorle. I pannelli della mostra sono curati da C. Beltrame, G. Berucci, E. Bianchion, G. boetto, R. Chester, M. D'Agostino, L. Fozzati, Laura Francescato, Dino Gobbato, M. Noe', A. Toniolo.
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